
14 Apr Smart working: un’opportunità per i lavoratori
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In questo momento di emergenza sanitaria sono stati tantissimi i lavoratori a sperimentare per la prima volta lo smart working: un’opportunità per poter continuare a svolgere la propria attività lavorativa senza dover uscire di casa. Il governo ha agevolato questo passaggio attraverso l’emanazione di decreti che hanno allargato le possibilità di utilizzo del lavoro agile, permettendo anche l’introduzione di questa modalità senza accordo sindacale.
Una possibilità che aziende, parti sociali e legislatori dovrebbero tenere presente anche una volta tornati alla “normalità”. Come spiegano i ricercatori di Percorsi di Secondo Welfare, infatti, i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano dicono che i televoratori sono mediamente più soddisfatti degli altri in termini di organizzazione (il 31% contro il 19%) e di relazioni fra colleghi (il 31% contro il 23%); sono più contenti degli output (76% rispetto al 55%); si sentono fieramente “ingaggiati” nel contesto di lavoro (il 33% rispetto al 21%).
Le aziende, attraverso lo strumento del welfare aziendale, possono dare una risposta efficace per lavoratori e famiglie: possono infatti mettere in campo delle misure per favorire per esempio, oltre allo smart working, anche la flessibilità oraria in entrata e uscita, i congedi parentali e famigliari aggiuntivi, il disbrigo pratiche.
Fare smart working, però, non significa semplicemente lavorare da casa, ma soprattutto ripensare una modalità di lavoro che si fonda su un paradigma che necessita di un clima di fiducia che guarda ai risultati. Siamo quindi a disposizione delle aziende che sono interessate a saperne di più, per rispondere alle vostre curiosità o per una consulenza più approfondita.
Scriveteci a welfareaziendale@localhost.