
16 Mag Quando il welfare guarda oltre la pandemia
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In un momento così difficile come quello che stiamo affrontando dallo scoppio della pandemia, non viene certo spontaneo dedicare tempo ed energie al welfare aziendale: la crisi economica, le prospettive che ci aspetteranno in uno scenario “post Covid-19” e le preoccupazioni per la tenuta socio-economica del tessuto territoriale assorbono inevitabilmente i nostri pensieri e condizionano i nostri piani per il futuro. Ci sono però imprese che hanno deciso di investire sul welfare aziendale proprio in questa delicatissima fase.
I ricercatori del laboratorio di Percorsi di Secondo welfare hanno preso in esame il caso di ICCOM, un’azienda che si occupa della fornitura di internet nel Nord-Ovest del Paese e che, in tempo di pandemia, ha realizzato un piano di welfare aziendale per rispondere ai nuovi bisogni dei dipendenti, che proprio il periodo di emergenza aveva fatto emergere.
Da questa iniziativa è nato il progetto Welfare4You, ideato e realizzato in maniera autonomia dall’azienda, senza avvalersi di operatori o provider del settore, ma coinvolgendo alcuni consulenti esperti nella gestione delle risorse umane e soprattutto ascoltando e dialogando con tutti i collaboratori dell’azienda per poter mappare i loro reali bisogni.
Da questa analisi è emerso che le necessità principali dei lavoratori erano legate a servizi di natura sociale ed educativa. Per questo il piano implementato dall’azienda ha previsto delle convenzioni con una scuola per l’infanzia e con una cooperativa sociale, oltre che la copertura di parte del costo della retta scolastica e la possibilità di usufruire gratuitamente di un pacchetto di ore di baby sitter e di accedere a interventi per l’assistenza domiciliare di familiari anziani o non autosufficienti co-finanziati dall’azienda. Per agevolare i dipendenti nella vita quotidiana, è stata anche introdotta la figura del maggior aziendale, che, in base ad un calendario condiviso, si occupa di sbrigare piccole commissioni come la ricezione e la consegna dei pacchi in azienda, il pagamento delle bollette, piccole spese e così via.
Considerando il periodo storico nel quale si è collocato, il piano aziendale ha previsto anche interventi in tema di smart working. In particolare, sono stati previsti dei corsi di formazione per permettere a tutti i lavoratori di gestire al meglio il lavoro da casa, mantenendo un corretto equilibrio tra lavoro e vita famigliare.
Ma il progetto è andato oltre, coinvolgendo i propri dipendenti in attività di volontariato aziendale e proponendo loro eventi informativi sui temi della parità di genere e del contrasto alla violenza sulle donne, oltre che la possibilità di entrare far parte di un gruppo di acquisto aziendale.
Per dare un supporto ai lavoratori nel gestire il proprio piano di welfare aziendale e nell’orientarsi tra i servizi disponibili, l’azienda ha anche predisposto un welfare point dedicato, raggiungibile tramite un numero di telefono e un indirizzo mail al quale ci si può rivolgere in caso di necessità. Infine, tutti coloro che hanno un piano di welfare aziendale attivo, possono usufruire di un servizio di newsletter che periodicamente invia aggiornamenti e informazioni sulle novità del piano.
Quella di ICCOM ci è sembrata una buona pratica di cui raccontarvi, perché basata sull’ascolto delle reali necessità dei dipendenti e sull’implementazione di un piano che rispondendo ai bisogni effettivi è riuscito ad essere concreto ed efficace. Certo, si tratta di un progetto ambizioso, ma sicuramente può offrire tanti spunti di riflessione per chi vuole sperimentarsi nel welfare aziendale. Hai qualche curiosità? Vuoi raccontarci l’esperienza della tua azienda? Scrivici, Valoriamo, insieme ai nostri partner API Lecco Sondrio e Confartigianato Imprese Lecco, saprà darti il consiglio giusto o valorizzare al meglio la tua esperienza.